Nata fin da subito come casa e museo insieme, rappresenta, secondo un intendimento comune di Brindisi e Vigo, un manifesto dell'integrazione delle arti – architettura, scultura, pittura, design -, dell'integrazione tra arte e vita e di un approccio libero e democratico all'arte.
Dopo la scomparsa dell'artista, il museo e l'intero patrimonio in esso conservato sono stati acquisiti dal Comune di Comacchio, per volontà testamentaria dello stesso Brindisi.
L'edificio è caratterizzato da un grande cilindro centrale che collega diversi i piani e gli spazi abitativi, quelli di studio e quelli espositivi, in una continua compenetrazione. La raccolta, nella quale sono pure inserite opere dello stesso Brindisi, comprende circa duemila esemplari e documenta molte delle principali correnti artistiche del Novecento a livello internazionale, con un particolare accento sulla Milano degli anni '50-'70.
Sono da segnalare in particolare le grandi opere integrate all'architettura, tra cui innanzitutto il graffito di Lucio Fontana, una tra le opere più belle di questo artista, della misura di sei metri per quattro, poi le sculture di Arturo Martini, di Gino Marotta, di Giò Pomodoro, la parete con scrittura cancellata di Emilio Isgrò, le sculture cinetiche.
Nella collezione del museo figurano, tra i maestri del primo Novecento, Medardo Rosso, Alberto Savinio, Mario Sironi, Felice Carena, Tullio Crali, Giacomo Balla, Arturo Martini, Fausto Melotti, Filippo De Pisis e molti altri.
Il secondo Novecento è rappresentato da esponenti di importanti correnti quali lo Spazialismo e il Movimento Nucleare (Fontana, Crippa, Dova, Tancredi, Baj e molti altri), del Movimento internazionale Zero e del Gruppo Azimuth, dell'arte cinetica e programmata (da Nanda Vigo a Manzoni, Bonalumi, Schegghi, Nicolotti, Alviani, Colombo, Boriani, ecc.), Nouveau Réalisme e Pop (tra cui Arman, Cèsar, Rotella, Hains, Schifano, Warhol), e poi astrattisti, informali, esistenzialisti, Nuova Figurazione, CoBrA, e molti altri. Tra i maestri del design, oltre a Nanda Vigo, opere e arredi originali di epoca di Bruno Munari, Achille Castiglioni, Pio Manzù, Vico Magistretti, Giò Colombo, ecc.
In occasione della Giornata del Contemporaneo, il prossimo 13 ottobre, gli spazi che furono casa e luogo d'arte del maestro Remo Brindisi (1918- 1996) aprono le porte al pubblico con biglietto gratuito e visite guidate gratuite alle ore 11.00 e 16.00
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